Un albero per nascituro? Come, dove e quando.

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Dall’albo pretorio della nostra amata casa comunale, vera fucina di idee impeccabili da poco più di un anno a questa parte, si prende atto di una delibera importante. L’attuazione di un regolamento relativo alla piantumazione di un albero per nascituro.

Il regolamento e le leggi di riferimento

Un regolamento composto da ben 8 articoli. In questi si evincono gli ambiti territoriali, la modalità di attuazione, una convenzione con il parco regionale dei Monti Aurunci. Ma anche la scelta delle essenze arboree, la data di piantumazione degli alberi e la modalità di attribuzione degli stessi. Come riportato in delibera, le leggi a cui fa riferimento il regolamento sono la L.113/92 e la L.10/2013. Queste due normative, più volte da noi menzionate in alcuni nostri post, sono relative, in particolare la seconda, agli obblighi che il Comune ha in materia di gestione del “verde pubblico”. Di fatto  la legge 10/2013 rende quelle che erano delle “indicazioni” nella precedente legge 113/1992 degli obblighi.

Tra questi, come parzialmente riportato nel regolamento, sono menzionati “l’obbligo di piantumazione di un albero per nascituro o bimbo adottato”“. E l’indizione della “festa dell’albero” che si terrà il 21 Novembre di ogni anno.

Come sempre le cose a…metà    

Nel regolamento deliberato non vi è menzione in primis di altri obblighi previsti dalle su menzionate leggi, ma anche nel quadro normativo non vengono menzionati norme e regolamenti relativi alla gestione forestale o comunque relativi alla corretta messa a dimora dei nuovi alberi. La legge 10/2013 e la precedente 113/92 oltre ai su citati obblighi, impone al comune la redazione del “bilancio arboreo”. Strumento fondamentale per dimostrare le nuove piantumazioni. Tale obbligo, già oggetto di una circolare regionale, comporta anche altre due “beghe” normative: il censimento delle alberature presenti  sul territorio comunale e la redazione del Piano del Verde.Anche questo un obbligo che ha la precedenza sugli altri in quanto relativo alla manutenzione e alla gestione del verde pubblico.

Un albero per nascituro: l’ambiguità del regolamento

La prima che risalta all’occhio, di cui all’art.3, lettera b) “già percorse da incendi”, non ne capiamo la motivazione, ma sin da subito appare chiara che dietro la redazione di questo documento non vi è un supporto tecnico adeguato, le aree boscate percorse da incendi sono vincolate da diverse leggi  e regolamenti regionali, sulle stesse non è possibile praticare alcuna attività per molti anni, tra queste ad esempio, è fatto assolutamente divieto di pascolo. Alcuni penseranno “e che c’entra?”, la risposta è  semplice un bosco incendiato non muore! E quindi le nostre leggi, spesso giuste e non applicate, ne preservano la ricrescita vincolando di fatto l’area per diversi anni.

Continuando nella lettura del sopraffino documento, evidenziamo l’art.5 comma 1 “nella scelta delle specie arboree verranno privilegiate, tra quelle endemiche del territorio comunale, le più appropriate alla zona prescelta”,  tralasciando l’utilizzo improprio del vocabolo “endemiche”. Anche in questo caso si denota una carenza normativa. Le specie da piantare sono obbligate da alcuni allegati che sono parte integrata del nostro regolamento regionale. E di una legge in materia forestale.

Il sorgere della foresta cassinese

Cassino molto probabilmente diventerà il polmone verde della regione Lazio. E lo sii evince invece dall’art.6 del regolamento in questione. “La piantumazione degli alberi neonatali – si legge – avverrà nel corso di una cerimonia pubblica da effettuarsi principalmente il 21 Novembre “Festa degli alberi” di ogni anno, e comunque nei periodi dell’anno più idonei alla piantumazione a cura dell’Amministrazione Comunale, entro 6 mesi dalla registrazione del bambino”. Facciamo due conti. Mediamente nella nostra città, tenendo conto dei bimbi tra 0 ed 1 anno di vita, nascono all’incirca tra i 500 ed i 600 pargoli. Con un trend 1 a 1  tra maschietti e femminucce. Di  conseguenza dovranno essere piantati altrettanti alberi che non è roba da poco. Di fatto il periodo migliore per la piantumazione è l’autunno. Riusciranno i nostri eroi a farlo in un periodo così ristretto?

Tralasciando gli aspetti economici, siamo curiosi anche della convenzione stipulata con il Parco dei Monti Aurunci, il quale fu messo da parte per la piantumazione degli alberi in sostituzione ai 114 cipressi delle nostre scuole, perché li “aveva troppo piccoli”, sarà in grado l’ente di fornire 500 alberi degni di nota per l’ambiziosa causa? O il comune chiederà un contributo ai neogenitori?

Un albero per nascituro: il tanto per…

Ribadiamo il concetto che fare le cose “tanto per” non porta a nulla e che anzi mette in cattiva luce iniziative anche positive, lo abbiamo visto con il “plastic free”. Eppure seguire le indicazioni di una legge non crediamo sia così difficile. Ma farlo comporta uno studio tutt’altro che approssimativo. Negli anni passati, del verde pubblico se ne è  fatto anche appello politico, ma la verità è che: “piantare un albero è cosa tutt’altro che fine a se stessa e molto più complessa di quello che appare” .

Il “dove e quando”, ma non parliamo di Benji e Fede, bene o male in maniera, a nostro avviso lacunosa, li abbiamo riportati, ma il regolamento manca della cosa che potrebbe essere la più banale, il “come”. Per eseguire una messa a dimora adeguata non si può non tener conto anche di altre leggi come il nostro Codice Civile e il Codice Stradale. cassinonotizie.com è a favore all’applicazione della legge 10/2013, ma che venga applicata integralmente. Bisogna evitare e prevenire scempi come il taglio indiscriminato dei 114 cipressi  e del bosco di via San Germano.

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