C’è Speranza per… il Santa Scolastica?

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La Speranza è sempre l’ultima a morire, recita il proverbio. Ma è anche vero che chi di Speranza vive, disperato muore. E così, dopo settimane in sordina in cui il Sindaco Enzo Salera spiegava maestosamente ai suoi concittadini che per l’ospedale di Cassino non c’erano problemi, anche in maggioranza qualcuno deve aver avuto il coraggio di dirgli, nel silenzio della sua bunker, che gli eserciti di Medici che spostava da un capo all’altro della Penisola per farli convergere su Cassino erano solo immaginari. E che se continuava così, del “S. Scolastica” sarebbero presto rimaste solo le mura. (Leggi Qualcuno salvi veramente il Santa Scolastica)

Un altro però si sarebbe attaccato al telefono per chiedere solidarietà e aiuto ai suoi Colleghi del Lazio meridionale. Avrebbe consumato l’autostrada nel percorso fra Cassino e Frosinone e fra piazza De Gasperi e la sede della ASL in via Fabi. Avrebbe sfondato porte e si sarebbe fratturato le mani sbattendo i pugni sui tavoli dei Dirigenti ASL. Invece, l’unico che si è fratturato è uno dei pochi Anestesisti superstiti, il cui drappello è ormai ridotto (è il caso di dirlo) all’osso. Se non fosse bastato, come suggerito tempo fa dall’ineffabile Ufficio Stampa del Comune, avrebbe potuto ripetere la scena in sede regionale, davanti agli uffici dei suoi compagni di partito D’Amato e Zingaretti. Invece, Salera ha deciso di sorprendere la Città. Se n’è andato a conferire con l’unico che nulla può direttamente sul problema delle tragiche criticità che stanno esplodendo nel nostro ospedale, alla faccia dei proclami.

Le competenze della Regione

Andare dal Ministro della Salute, infatti, non ha alcun senso, se non quello di invocare il cognome del ministro stesso, Roberto Speranza. E andarci senza speranza diciamo che non ha molto senso. Forse Salera si aspetta un decreto ad hoc per il “S. Scolastica”. Più probabilmente, essendo inascoltato, cerca un’entratura che permetta di aprire le porte della Regione. Già: questa è la parola magica, Regione. Infatti l’unico interlocutore doveva essere la Regione. Perché è lì che si sviluppano i piani sanitari per le Province, e da lì partono concorsi, finanziamenti e quant’altro. Ormai tutti i Cittadini sanno che la competenza per la gestione della rete ospedaliera è regionale.

L’Assessorato alla Salute predispone i Piani Sanitari Regionali, cioè decide le linee di sviluppo dell’offerta sanitaria. La localizzazione dei reparti, il numero dei posti-letto totali e per ogni singolo ospedale. Nomina i Direttori Generali delle ASL (sperando che non si dimettano subito, come nella nostra provincia avviene con sinistra frequenza da 8 anni). Dopo di che, eroga le risorse alle singole ASL, che devono organizzare i presidi del loro territori secondo le linee guida dettate dalla Regione.

Il ruolo del Ministero

Ora, se nessuno ha mai provato a contestare le decisioni romane di Zingaretti (e, a onor del vero, anche di qualcuno prima di lui), come si pensa che il Ministro possa correggere il tiro? Da molti decenni il Ministero ha solo il compito di elaborare linee generali di indirizzo. Per fare un esempio, il Ministero dispone i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), al cui interno le Regioni devono muoversi. Per capirci, se i LEA dicono che la media nazionale dei posti-letto deve essere pari a (diciamo) 2.5 per 1.000 abitanti (e questo è il dato per la nostra Provincia), le singole Regioni possono aumentare questo valore solo per giustificati motivi. Tutto qui. Il ministro Speranza forse per il sindaco Salera rappresenta l’ultima speranza. Ma di sicuro potrà essere, per le sorti del “S. Scolastica”, molto meno utile dei (troppo) pochi Anestesisti chiamati in convenzione dalla vicina Campania. Il Sindaco cambi interlocutore, e lo cambi prestissimo: il 27 luglio incombe, e non siamo sicuri che sarà una data da ricordare, per la Sanità cassinate.

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