Di Mambro:«La sanità non subisca più l’incapacità di chi l’ha gestita»

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«In occasione della Giornata Mondiale Contro il Cancro Infantile ricordiamo le difficoltà di un 2020 condizionato anche, e soprattutto, dal Covid-19. I dati di un anno particolarmente difficile per le oncologie pediatriche: nel 2020 sono stati 2.865 i bambini e familiari aiutati ad affrontare, oltre al cancro, anche l’impatto del Covid-19 sulle possibilità di inserimento alle cure, sulla qualità della vita in ospedale e sulle loro condizioni psicologiche». Lo ha dichiarato l’ex consigliere comunale Carmine Di Mambro.

La vita in ospedale

«L’emergenza Covid-19 ha, sicuramente, stravolto la vita in ospedale e modificato il percorso di cure dei bambini. Li ha resi ancora più vulnerabili ed esposti agli effetti negativi della pandemia, – ha spiegato Di Mambroin primis economici e di conseguenza psicologici. È soprattutto in questi momenti di crisi che le differenze si amplificano. Chi ha minore possibilità economiche e si trova in una situazione di fragilità sociale pregressa è molto più probabile che subisca le ripercussioni maggiori della crisi in corso. In questo, i bambini e gli adolescenti malati di cancro, sono stati e sono tuttora i più colpiti dalla pandemia».

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Carmine Di Mambro evidenzia inoltre che tantissimi genitori hanno perso il lavoro perché molte società hanno chiuso o ridotto il personale. E a questo si va ad aggiungere un aumento del costo della vita e delle spese sanitarie familiari. I trasporti per raggiungere l’ospedale e giustamente l’introduzione del tampone obbligatorio per accedere ai reparti, soprattutto, oncologici, spesa il più delle volte totalmente a carico delle famiglie.

La sanità non subisca l’incapacità

«Le conseguenze psicologiche derivanti dalla situazione di emergenza pandemica – ha concluso Di Mambrohanno avuto un impatto maggiore sui bambini malati di cancro. Soprattutto in termini di preoccupazione per il futuro e paura del contagio. Intensificando disagi psichici già esistenti. Facciamo in modo che la sanità non subisca più l’incapacità di chi l’ha gestita negli ultimi trent’anni, un paese moderno e civile investe sulla salute dei propri cittadini e soprattutto sul futuro del sistema, cioè i bambini».

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