Tutte le “stazioni” della Tav dal 23 aprile ad oggi

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Giovedì 23 aprile era una giornata mite e quello che fino a poco tempo prima era solo un sogno per la Provincia di Frosinone stava per diventare realtà. La Ciociaria, grazie all’annuncio, simile più che altro a un blitz, del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti dell’ad di Trenitalia, Gianfranco Battisti, alla presenza del ministro dei Trasporti Paola De Micheli avrà la sua tanto agognata stazione Tav. L’investimento complessivo sul Lazio sarà di 18 miliardi, che comprende la realizzazione della nuova stazione di Ferentino. Frosinone potrà raggiungere Roma in appena 40 minuti, scene di giubilo da parte di operatori economici e pendolari (che poi avranno ben poco da esultare). A Cassino, invece, toccherà un collegamento veloce per raggiungere la stazione dell’alta ve.locità, due corse al giorno, una di andata alle 06.05 ed una di ritorno alle 18.08 (partenza da Roma ore 17). Ed ecco tutte le “stazioni” della Tav dal 23 aprile ad oggi.

L’esultanza del centrosinistra

Sindaci, consiglieri regionali, politici vari del centro sinistra esultano. Mancano solo i caroselli in stile Mondiale 2006. Tra questi c’è il Sindaco di Cassino Enzo Salera.E’una grande notizia dell’arrivo della Tav a Cassino“, chiosa soddisfatto sulla sua pagina facebook. E’ l’inizio di una “guerriglia” politica che si protrarrà fino ad oggi. Il lockdown si incomincia a far sentire e tutti notano qualcosa di strano nelle dichiarazioni del Sindaco. “Non ci sarà nessuna Tav a Cassino, la stazione la faranno a Ferentino“, gli fanno notare l’opposizione e gli oppositori.

In effetti la linea è sottile: Cassino sarà una stazione di sosta del Freccia Rossa che in via sperimentale, ripetiamo, in via sperimentale, dalla linea alta velocità entrerà sulla ferrovia tradizionale dall’interconnessione di San Vittore per procedere a passo di un semplice treno regionale (o poco più veloce) fino all’altra interconnessione situata nei pressi di Sgurgola. In sostanza si guadagnano una manciata di minuti, mezzora per la precisione. Esultano molti pendolari della città martire che sono alle prese tutti con i viaggi della speranza ben pagati a Trenitalia. Ma ancora non avevano sentito i tempi e soprattutto i costi della “giostra”.

Successo o ennesima sconfitta

Cassino si divide tra il grande successo e l’ennesima sconfitta del territorio: ma è solo l’inizio di un gioco al massacro che durerà ancora un bel po’. Dal 24 aprile per una settimana non si parlerà di altro. Tutti diranno qualcosa. Inaugura la stagione il Sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco, uno dei pochi che ha sempre sostenuto l’importanza di una fermata Tav nel Lazio Meridionale. E’ lui che grazie alla sua perseveranza era riuscito a riunire intorno ad un tavolo enti pubblici e privati per vagliare il progetto dell’Alta Velocità a Roccasecca. Sacco dirà di essere soddisfatto della scelta di Ferentino e di evitare campanilismi superflui. “Discorso diverso invece è come viene considerato il Cassinate dalla politica locale e Regionale -diceva appresa la notizia della Stazione Tav di Ferentino – Non serviva la TAV per capirlo. Siamo considerati gli ultimi per risorse, per opportunità di lavoro; e cosa più grave non siamo capaci di fare sistema e di puntare i piedi per paura che ci vengano negate quelle briciole che preservano il consenso elettorale”.

SuperMario e il furto politico

Esce dal guscio anche Mario Abbruzzese che da presidente del Cosilam aveva attivato le consultazioni di cui Sacco era stato promotore, riunendo sull’ipotesi progettuale anche l’Università di Cassino e la Banca Popolare del Cassinate. “Credo che sia stato un furto politico – diceva – legato a coperture di personaggi che in questo particolare momento avevano bisogno di sostegni a livello nazionale“. E invita alla mobilitazione. Esorta inoltre il Primo Cittadino a convocare la Consulta dei Sindaci del Lazio Meridionale. Salera temporeggia ma poi è costretto a cedere e avalla la riunione.

Va avanti a testa bassa anche l’opposizione del Consiglio Comunale di Cassino. Giuseppe Golini Petrarcone, Salvatore Fontana, Massimiliano Mignanelli, Michelina Bevilacqua e lo stesso Abbruzzese presentano un ordine del giorno sulla TAV in consiglio comunale. In assise si rischia il parapiglia, accuse e veleni tra maggioranza e opposizione. Il Sindaco Salera alla fine dichiara:”A me la stazione a Roccasecca non è mai piaciuta. Perchè se la stazione può essere un volano di sviluppo per i distretti industriali, Cassino è sicuramente la soluzione logistica migliore“. Fontana però rinfaccia le dichiarazioni della prima ora al primo cittadino. Quelle che esultavano ai provvedimenti di Regione e Trenitalia. Momenti di tensione, ma poi il Consiglio Comunale ratifica una commissione speciale che dovrà riformulare il progetto TAV appannaggio di Cassino: la consulta delle grandi opere. E’ solo il 19 maggio 2020.

Pigliacelli e le speranze del cassinate

Passano una manciata di giorni e, secondo eccellenti e credibili testate il Sindaco di Cassino, Enzo Salera convoca alcuni sindaci del Cassinate. Li porta a cena dal “Bettoliere” con un ospite d’eccezione, il presidente della Camera di Commercio di Frosinone, Marcello Pigliacelli . A tavola prendono posto: Aquino, Piedimonte San GermanoPignataro Interamna, SantAmbrogio sul Garigliano, EsperiaAusoniaCoreno AusonioBelmonte CastelloVilla Latina e Castelnuovo Parano. In sostanza “il magnate dei trasporti” dice a tutti di lasciar perdere la storia della Tav. Al nord sono molto più forti economicamente che politicamente e poi:”Una cosa del genere non siete in grado di gestirla“. (Leggi Pigliaceli ai Sindaci del Cassinate:”Lasciate ogni speranza”Chi ha apparecchiato la tavola a Pigliacelli“). Intanto per le strade della città i cittadini raccolgono firme per portare la TAV a Cassino.

E’ il 30 maggio 2020.

E adesso sono guai Grossi

L’ambiente si surriscalda. Perché le indiscrezioni di cassinonotizie.com rovinano i piani a chi stava cercando, sotto traccia, di riportare la situazione al punto di partenza. Al nord la stazione Tav a sud il contentino della fermata del Freccia Rossa. Lo scompiglio è così tanto che è costretto ad intervenire dall’alto del suo peso politico, l’assessore alla Cultura di Cassino, Danilo Grossi.

La scelta della stazione a Ferentino è sbagliata e nessuno – spiegava in un’intervista elaborata ad hoc – ci potrà convincere del contrario, nemmeno il Presidente della Camera di Commercio, Marcello Pigliacelli, che stimo per il grande lavoro di raccordo tra imprese e politica che fa da anni sul nostro territorio, ma che su questa scelta non mi trova d’accordo. Penso che anche la stazione a Roccasecca sia sia sbagliata. Sia dal punto di vista strategico che economico, al pari di Ferentino. A Cassino abbiamo la fortuna di avere una stazione ferroviaria al centro della città, tecnicamente pronta. E come avviene nelle grandi città, dove la TAV arriva al centro, se riuscissimo in questo progetto si raggiungerebbe il vero sviluppo e il servizio che gli utenti richiedono“.

In sostanza nel giro di une mese si è passati dal la Tav va bene così come è a “ora facciamola a Cassino“. Passando per l’opzione Roccasecca. E’ il 1 Giugno 2020.

Il territorio si ribella

Il territorio però si ribella anche Angela Abbatecola, portavoce cittadino di Fratelli D’Italia e il candidato a Sindaco, oggi consigliere comunale Renato De Sanctis, intervengono sull’argomento e chiedono lumi sul perchè non si sviluppa una battaglia seria per dare al territorio del Lazio Meridionale quel che merita.

Passano quattro giorni e il Sindaco, Enzo Salera torna sull’argomento cercando di mettere fine alle polemiche sempre più veementi. Una conferenza stampa per presentare un progetto per la stazione TAV a Cassino. Il primo cittadino entra nel dettaglio riproponendo un progetto del 1994, che prevedeva l’interconnessione della ferrovia TAV con quella tradizionale a sud di Cassino nei pressi di San Vittore e il ricongiungimento della linea tradizionale con l’alta velocità subito dopo Cassino. “Questo disegno consentirebbe al treno TAV – ha spiegato Salera – di non perdere la sua velocità poiché la linea creata ad hoc sarebbe stata in grado di garantire minimi rallentamenti, mantenendo i tempi di viaggio pressoché invariati”.

In poche parole, presenta in conferenza stampa quello che aveva annunciato Grossi nell’intervista del 1 Giugno con la volontà di rimodernare e dimensionare la stazione di Cassino al transito dell’Alta Velocità. E’ il 5 giugno 2020.

Contrordine, niente stazione

Due giorni dopo sul Messaggero appare un articolo: “Cassino, il sindaco: niente stazione, più treni veloci”. In prima pagina anche un virgolettato scioccante: “Ma quale stazione, basta la seconda interconnessione e più treni sull’alta velocità, lo dichiara il sindaco di Cassino, Enzo Salera. Ci siamo persi qualche pezzo? Tre giorni prima non era sta presentata l’eventualità di rimodernare la stazione su un progetto del 1994? E’ l’8 Giugno 2020.

In sostanza se il Freccia Rossa non fosse in dirittura d’arrivo domani, 14 Giugno 2020, ore 18,10, con tutti i generali della politica a bordo, sarebbero sicuramente nate altre soluzioni. Magari da lunedì ricominceranno gli studi e i progetti. Intanto per il momento silenzio, domani parleranno i big. Il treno sta per arrivare, per fortuna. Altrimenti sa quante altre “fermate” avrebbe fatto.

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