Mercato. Intervista esclusiva a Carlo Maria D’Alessandro.

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Abbiamo chiesto all’ex sindaco di Cassino, Carlo Maria D’Alessandro un parere sullo spostamento del mercato del Sabato che ha suscitato, in questi giorni, una veemente protesta degli ambulanti. (Puoi leggere Gli ambulanti protestano per lo spostamento del mercato).

L’improvvisazione

Non ci si può improvvisare amministratori soprattutto in un momento particolarmente difficile come quello che stiamo vivendo.
L’emergenza covid 19 ha fiaccato la resistenza delle famiglie, delle piccole e medie imprese, ma anche degli artigiani e dei commercianti.

Cosa ne pensa di quello che è successo?
Non si può pensare di spostare un mercato immenso come quello dell’abbigliamento con una azione unilaterale.

Ci spieghi meglio….

Quando l’attuale amministrazione era al governo della città prima del mio insediamento ebbero la malaugurata idea di spostare il mercato delle scarpe in piazza Labriola. Il risultato è stato un degrado totale della piazza in nessun vantaggio per gli ambulanti per i commercianti.
Nei primi mesi della mia amministrazione deliberammo il ritorno del mercato delle scarpe nelle strade originariamente utilizzate per lo stesso e, paradossalmente, è quello che attualmente funziona meglio è proprio quello.

La condivisione delle scelte

Quale fu la vostra strategia?

Per fare ciò contattammo sia le associazioni dei commercianti che quelle degli ambulanti. Condividendo la scelta ed ipotizzando in un futuro l’accorpamento del mercato delle scarpe e di quello dell’abbigliamento in campo Miranda. In quanto la dimensione dello stesso, con le norme prima del covid 19, consentivano di riunificare i due mercati.

Avevate in programma altri interventi?

A questo si sarebbe aggiunto lo spostamento del mercato alimentare in Piazza Nicholas Green. Con l’intento di creare un’unica area di mercato cittadino che liberasse i residenti, nelle vie occupate dal mercato, dal sequestro del sabato mattina.

Il livello di preparazione

Dove ha sbagliato l’amministrazione secondo lei?

In un periodo come questo, dove le tensioni sono molto alte e può montare la rabbia soprattutto degli esercenti che sono in difficoltà ormai da mesi, la condivisione è indispensabile e non è possibile pensare di prendere decisioni unilateralmente approfittando delle norme nuove di contenimento della pandemia per attuare una decisione presa senza la dovuta consultazione.

La cosa non mi meraviglia affatto, considerando il livello di preparazione politica ed amministrativa dell’attuale giunta e dell’attuale maggioranza.

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