Presidente Commissione Sanità visita il Santa Scolastica

3 MIN

Quest’ospedale va potenziato” ad affermarlo è stato il Presidente della Commissione Sanità della regione Lazio, Giuseppe Simeone che ieri é arrivato a Cassino per parlare con il direttore sanitario Fabi. “Se c’è una cosa che abbiamo imparato con l’emergenza Covid è che ci sono stati diversi modi di gestire la sanità pubblica, uno ha vinto. Il sistema Lombardia ha visto gli ospedali sovraccarichi vivere momenti di assoluta confusione e difficoltà. Un altro, il.sistema Veneto che invece ha usato un filtro territoriale prima si arrivare alle grandi strutture. Questo è quello che ha vinto e questo deve esserci da esempio. Le strutture sanitarie locali vanno potenziate. Dopo 13 anni di commissariamento della sanità regionale è arrivato ilmomento di tirare le somme. Gli ospedali sono allo stremo, non c’è personale medico e infermieristico sufficiente, alcuni strumenti sono obsoleti. Nei momenti di crisi per ogni 50 unità che andavano in pensione era possibile assumerne solo una. Ora dobbiamo.fare i conti con quello che abbiamo e riorganizzare ottimizzando le risorse presenti e da investire ancora. Ma per fare questo è assolutamente necessario alzare la voce con la direzione generale“.

Il fiore all’occhiello

Un discorso chiaro che delinea perfettamente quella che può essere la.situazione attuale del Santa Scolastica, un polo ospedaliero nato con le migliori intenzioni, destinato a diventare uno dei fiori all’occhiello del territorio, con un sogno nel cassetto quello di una facoltà di Medicina con cui collaborare e da cui attingere personale formato. Un sogno rimasto tale. Nel nosocomio cassinate si fanno ogni giorno i conti con con difficoltà di tutti i tipi. “Ora c’è il.gravissimo problema della carenza di anestesisti. – spiega il Presidente Simeone – Una criticità di tutti gli ospedali della provincia, inutile dire che la direzione generale potrà valutare di sopperire alla.mancanza attingendo dalle piattaforme delle altre regioni, ma nel frattempo le difficoltà sono tante. Oggi un chirurgo mi ha detto che un suo paziente, malato oncologico, aspetta di essere sottoposto a un intervento da un mese ma non essendo “urgente” può aspettare”.

Un solo anastesista, le parole di Rossella Chiusaroli

C’è un solo un anestesista – dice il Presidente della Commissione Sanità – e deve restare libero per le emergenze. Ma quanto può “costare” l’attesa a quel paziente? Allora dall’ospedale Santa Scolastica si deve alzare una voce e insistere, chiedere, combattere. Noi faremo il possibile. Intanto nell’ultima finanziaria che abbiamo approvato è stato inserito un criterio secondo il quale chi non accetterà la struttura di assegnazione sarà cassato in graduatoria. La sanità non ha tempo“. Al fianco di Simeone in questo tour Rossella Chiusaroli, commissario provinciale di Forza Italia area sud: ” Serve uno scatto d’orgoglio e deve partire da questa struttura. Ci sono persone che si fanno in quattro per questo ospedale, professionisti altamente qualificati, eppure c’è sempre.qualcoaa che non va. Per avere risultati duraturi va fatto un lavoro costante e bisogna far sentire la.propria voce. Sono tante lecose che non vanno e che devono essere risolte, bisogna ripartire subito perché il Santa Scolastica è un patrimonio e punto di riferimento per migliaia di persone e da forse meno della metà di quello che potrebbe assicurare a pieno regime.

La criticità legata alla mancanza di anestesisti è intollerabile, – conclude il Presidente Simeone – chi può parlare per ruolo o responsabilità si deve alzare e deve farsi sentire, farsi rispettare”.

All’attacco anche Francesca Calvani

Ha risposto presente anche il.consigliere comunale azzurro Francesca Calvani, agguerrita più che mai: ” Non sono per le polemiche sterili e spero che questa non sia la solita passeggiata per le corsie. È ora di sbattere forte i pugni sui tavoli. Ci sono reparti, come Ostetricia e Ginecologia, che lavorano con macchinari obsoleti e che da tempo il.personale ha segnalato. Come in tanti altri reparti. É fondamentale dare i mezzi e gli strumenti ai medici e agli infermieri per svolgere il loro lavoro al meglio. A fare la differenza negli ospedali sono proprio loro, non il nome scritto sulla struttura. Ci sono tante donne che preferiscono partorire altrove e questo non può e non deve accadere in un territori che ha un presidio ospedaliero come questo. Il sogno di una facoltà di Medicina è sempre vivo”.

Lascia un commento